In primavera nell’orto sbocciavano piccoli fiorellini azzurri. Occhi della Madonna, diceva la mamma. Nome di delicata fantasia.
Un altro fiore azzurro esce in quei giorni a salutare la primavera. Ma da bambino non lo conoscevo perchè vive nei boschi. Piccolo e timido, si fa strada a fatica sotto gli alberi per offrire al sole i suoi fiori. È la scilla silvestre dal bellissimo nome. Petali color del cielo e antere piccole nere, come lentiggini delicate su volto di fanciulla. Dura un baleno. Come le cose belle. Un sogno. Appena lo avverti… e subito scompare; ma t’accorgi ch’è venuto a trovarti per cullarti dolce nel sonno.