Il Buon Dio pittore

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Il cardellino, in latino Carduelis carduelis, è un uccelletto timido, dolce e minuto, delicato.
La coppia non si scioglie mai e il maschio segue in eterno la femmina, la mamma. La sua voce, più che una voce è un tintinnio d’argento, fatto che lo rende ancora più adorabile.
Il cardellino, però, come tutte le manifestazioni di meraviglia sotto il cielo, non ha avuto vita facile, a partire dagli albori.
Sentite.
Tutto impegnato a costruire il mondo, un giorno, forse di sabato, il buon Dio si dedicò agli uccelli. A dipingerli.
Nella sua infinita sapienza, decise di farli coloratissimi, più di tutti gli altri animali, che non ci fosse possibilità di far confusioni, che so… tra un fringuello e un pipistrello, ad esempio.
Disse agli uccelli di mettersi in fila. Colorò così la ghiandaia con del blu brillante, il pettirosso di arancio rosso smagliante, al ciuffolotto fece il petto d’un rosa vinaccia che più bello non si sarebbe potuto, i verzellini e i lucherini li fece verde giallo splendenti e così via, un’opera d’arte dopo l’altra.
Quando giunse al cardellino, il Creatore s’accorse d’essere corto di colori: non poteva più farlo né blu, né rosso, né giallo perché di nessun colore ne aveva più a sufficienza. Per di più, essendo sabato, a quel tempo i negozi di colori erano chiusi.
Il buon Dio si grattò un po’ la barba, poi disse: ti farò multicolore, più bello di tutti.
Così il cardellino ebbe fronte e guance rosse, un po’ di nero qua e là, strisce gialle sulle ali, macchie bianche sulla coda e marroncino delicato sulla pancia e sul petto. Una meraviglia.
Il cardellino ringraziò commosso il Padreterno e volò via tintinnando.
Anche Fabrizio Moglia è rimasto commosso da tanta bellezza, e l’ha celebrata a modo suo nelle immagini che pubblichiamo.

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