Pra Faiet

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Ciampiano
Ciampiano

In questa giornata più fredda del solito di autunno percorro la pista forestale che sale a Prà Faiet. Siamo nel territorio di Perosa Argentina, l’antica Petrosa, villaggio guardato da un castello e circondato da rupi e pietre che formavano la catena montuosa circostante. Perosa diventerà “Argentina” solamente nel 1862 forse per ricordare le miniere d’argento sfruttate nel Medioevo.
La partenza è in una borgata caratteristica di Perosa Argentina, Ciampiano, dove una fontana accoglie il visitatore con la gentilezza dei fiori e la scritta dell’anno di costruzione, 1937, su cui è stato cancellato vistosamente il riferimento all’anno fascista, in uso nel regime.
Subito la strada acquista una pendenza sostenuta, inframmezzata da tornanti che la rendono meno aspra. Sono ancora visibili i segni lasciati dalla grande pioggia di un anno fa. Evidenti segni di frane, anche imponenti, caratterizzano questo paesaggio e ci ricordano che Perosa Argentina ha pagato un forte tributo all’alluvione dello scorso anno.
Superato il primo tratto di pista si incontra una deviazione sulla destra che pare terminare su un piano aperto. La curiosità è forte. Mi ci avventuro e mi trovo davanti una slanciata costruzione in pietra che sembra una casa da presepe. Davanti alla casa un ampio panorama: da una parte la Val Germanasca che si apre nel tratto di Pomaretto per poi chiudersi man mano che si prosegue e dall’altra parte le montagne della Val Chisone. Poco più sopra della casa un piccolo agglomerato di costruzioni. Si tratta del villaggio Le Prese che completamente abbandonato non pare, anzi alcune tracce indicano una presenza saltuaria dell’uomo.
Ritorno sui miei passi e proseguo per giungere alla meta di oggi. La pista forestale si addolcisce e sempre più spesso cammino su un tappeto di foglie portate dal vento che nasconde i passi alla vista.
Poi compare Prà Faiet. Lo capisco perché un vasto prato si profila davanti agli occhi. Nessun animale ha pascolato quest’anno, l’erba è alta e secca.
Accanto alla strada un’ importante opera di prevenzione degli incendi, una vasca di carico dell’acqua. In alto le montagne disegnano il confine con l’azzurro del cielo. Silenzio tutt’intorno. Oltre il prato, verso l’alto, un bellissimo bosco di faggi mostra tronchi e rami già preparati al rigore dell’inverno mentre sul terreno sono adagiate mille e mille foglie silenziose che con la neve e la pioggia diventeranno terra che alimenteranno nuove vite.
È questa la magia di Prà Faiet: un prato nella bellezza dei faggi.
(C. Reymondo)

La Val Germanasca
La Val Germanasca

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