Il Babaciu di San Pietro

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Il Babaciu di San Pietro
Il Babaciu di San Pietro

Poca, almeno in collina e pianura, umiliata dalla pioggia, forse un po’ grigia, ma bella. Bellissima. Come sempre.
Infine la neve è arrivata.
Il miracolo ancora una volta s’è avverato.
Un tempo la neve era usuale, patrimonio dell’inverno e dell’umanità, dei bambini e dei cuori belli. Oggi non più.
Per questo il miracolo è ancora più grande, ora ch’è più facile che sciolga il sangue di San Gennaro a Napoli che nevichi come il cielo sa fare. Perché è arrabbiato, il Cielo. Dei troppi dispetti che gli facciamo.
Ma ora c’è, la neve. Per un po’ farà le cose più pulite e belle; farà anche i pupazzi, i babaciu, che tra tutti i personaggi di neve sono i più magici, i più incantati: capaci di sciogliere un sorriso.

Il Babaciu di San Pietro
Il Babaciu di San Pietro

Abbiamo incontrato un pupazzo; improvviso si è offerto ai nostri occhi; su un pilastrino di pietra a tenere catene sciolte a terra.
Il Babaciu di San Pietro, l’abbiam chiamato, perché lì vicino c’è una chiesa.
Certamente c’era un bambino a farlo, ma non solo; non avrebbe potuto fare tanto; c’era anche un adulto; forse un papà; più probabile un papà e una mamma; forse i bambini erano due; una famiglia l’ha plasmato; effimero e splendente a strappar sorrisi; a quanti passano, a quanti andranno in chiesa, a quanti lo saluteranno con un cenno segreto del cuore.
Se questa non è magia di neve…

Il Babaciu di San Pietro
Il Babaciu di San Pietro