Le ‘pisse’

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In montagna, lontano dalle strade e dai luoghi frequentati, sta correndo la stagione più bella.
A dispetto del meteo spesso imprevedibile e fuori tempo. La stagione più bella perché è quella dei fiori, tutti impegnati a spargere colori, a macchie più o meno intense, più o meno fitte, ma sempre di meraviglia.
Inutile insistere nel descrivere. Non vi sono parole per ritrarre tanta bellezza, nemmeno un bravo pittore ci riuscirebbe.
Se poi i fiori sono in un luogo particolarmente affascinante, allora il quadro diventa da sogno.
Sono tanti i luoghi belli nelle valli, ma uno in particolare merita menzione, per come è fatto e per l’acqua, sotto forma di cascata, che gli dà anima speciale: il vallone del Pis, che da Massello porta alla Val Troncea attraverso il colle del Pis.
Singolare nome pis, che in piemontese vuol dire pipì. Che centra con tanta bellezza? Non centra niente, salvo il fatto che le cascate, sempre in piemontese, si chiamano pisse, cioè luoghi dove l’acqua cade dall’alto, come se la terra facesse pipì, esattamente, nella forma, come gli umani.
Divagazioni.
Restano le immagini, che da sole spiegano tanta meraviglia. Condite di silenzio.
Non serve altro.

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