Mia nonna Evelina, classe 1900, parlava un piemontese arcaico, bello, che risentiva dell’influenza del patois, del tempo prima delle guerre di religione quando Villar Perosa e San Germano Chisone erano un’unica cosa, un’unica gente.
Tra borgate vicine, divise a volte soltanto da uno spartiacque, da una esigua cresta boscata, pochi chilometri a separarle, c’erano grandi rivalità, che entravano nella storia quotidiana spicciola, nella fantasia, a nutrire racconti che col tempo diventavano leggenda.
Mia nonna mi raccontava spesso delle storie, che a me bambino sembravano scialbe, che non riuscivo ad apprezzare.
Eccone una.
Na vota – una volta, in piemontese arcaico – tanti anni fa, il magnin di San Pietro Val Lemina, lo stagnino, era in cammino per raggiungere i Sartetti, di qua dai suoi monti, sul versante di Villar Perosa. Viaggio attraverso i boschi, allora popolati da lupi; gli uomini li catturavano, ricorrendo a delle grandi fosse scavate nella terra, da dove i lupi non potevano uscire, e lì poi li uccidevano.
Quella volta un lupo cadde in una fossa, al Lubè – luogo del lupo – nei boschi tra la Fraita e la Rucasa.
Il magnin, che era in ritardo, si trovò a passare da quelle parti quando ormai s’era fatto buio. Non vide la fossa e vi cadde dentro, trovandosi a tu per tu con il lupo.
Trasse prontamente le tenaglie dal sacco che portava a tracolla e al lupo che gli digrignava i denti disse: “Se me morde, mi te pessiu”, se mi mordi io ti pizzico. Al che il lupo rispose: “Se me pessie, mi te mordu”, se mi pizzichi io ti mordo.
Trascorsero così la notte, minacciandosi a vicenda e senza osare prendere alcuna iniziativa. Il magnin con le tenaglie protese e il lupo con i denti a fior di bocca.
All’alba giunsero gli abitanti dei Sartetti a controllare la trappola: uccisero il lupo e trassero in salvo il magnin di San Pietro, il Sanpierin, che giunse con loro felicemente al villaggio a raccontare la sua storia.
Mia nonna non lo disse mai, ma io son convinto che a San Pietro, San Piere, si raccontasse la stessa storia, a parti invertite.
Perché San Piere e i Sartet sono la stessa terra.
‘Se me pessie mi te mordu’
on 22 Aprile 2015
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