La Ballerina gialla

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La chiamano così perché muove in continuazione la lunga coda, come se dovesse scuoterne l’estremità per pulirla; come danzasse, anzi, ballasse, appunto.
È uno degli uccelli più belli che si possano scoprire lungo i corsi d’acqua della valle, da Porte fin su a Pragelato, e Prali in Val Germanasca. Lungo i corsi d’acqua principali e pure lungo quelli secondari: ovunque ci sia acqua, dalla quale la ballerina trae la maggior parte del nutrimento, soprattutto invertebrati, per se e per i piccoli. A dispetto dei colori sgargianti, in particolare nel maschio, dominati da un giallo vivo brillante, la ballerina si mimetizza bene sulle piccole spiaggia e lungo i greti, e spesso ci accorgiamo di lei perché non sta mai zitta, e come scuote in continuazione la coda, con altrettanta continuità lancia richiami brevi e acuti, che sia più difficile individuarne la posizione.
Costruisce il nido nelle ripide rive scavate dalle acque, magari sotto una radice, o in vecchi muri, di case, mulini, ponti.
Dove l’acqua è nascosta al cielo per farne corrente elettrica, la ballerina non c’è. Ed è un peccato, perché mandare via un uccello tanto bello e simpatico, offende il cielo e chi lo governa.
(Immagini di F. Moglia).