Coulmian

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Per chi vuole fare una bella pedalata, tranquilla, senza difficoltà tecniche, con un po’ di salita come si conviene alle escursioni in montagna, la meta ideale è l’alpeggio di Coulmian.
Andiamo con ordine. Saliamo con l’auto fino a Massello e nei pressi della graziosissima Foresteria iniziamo la salita con la mtb.
Il primo tratto in asfalto fino al bivio sulla destra per Grangiadidiero ci permette di scaldare i muscoli e regolare il respiro.
Presa la deviazione per Grangiadidiero, proseguiamo ancora lungo l’asfalto. Non concentriamoci sulla fatica del pedalare ma sul continuo fruscio che sentiamo ai lati della strada: sono le lucertole che curiose vengono a osservarci ma poi, prese dal panico, sfuggono velocemente in mezzo alle foglie secche, resti dell’inverno che pare lontanissimo. Se siamo particolarmente fortunati vediamo spuntare anche qualche bellissimo ramarro che ci sbalordirà con l’azzurro verde del suo corpo.
Quando la strada diventa sterrata e il ritmo della pedalata si fa più lento, assaporiamo tutto ciò che questo percorso evoca: lavoro di generazioni di uomini e donne per garantire ciò che serve alla famiglia, animali portati al pascolo, legna tagliata, erba che diventa fieno.
Sulla destra ancora un bivio, che tralasciamo, ci indica la borgata Occie che un tempo, circondata da campi coltivati, era abitata pare esclusivamente da cattolici.
Prendiamo fiato alle Miande Praiet prima di raggiungere Troncea, un bell’alpeggio, dove in ogni stagione, ti sorprende la cura che la famiglia dei malgari dedica a questo luogo. Prima ancora di stabilirsi lì per l’estate, sono stati portati su i gerani che abbelliranno finestre, balconi e cortili.


Con un ultimo sforzo ci avviciniamo all’alpeggio di Coulmian e la strada comincia a diventare erba soffice sulla quale pedalare finché un ampio prato ci invita a posare la bici e sollevare lo sguardo. È il verde il colore dominante, quello brillante e tenero dell’erba che cresce, quello più acceso dei larici e quello meno denso dei pascoli alti e lontani.
Viole, fiori gialli e azzurri cominciano a colorare i prati intorno mentre il silenzio è interrotto solo dal ronzare di alcuni insetti sconosciuti e dal rombare di qualche aereo che lascia scie bianche in un cielo azzurrissimo.
A Coulmian oggi ci vanno a pascolare le mucche dell’alpe Troncea ma un tempo qui si faceva il fieno che veniva raccolto nei “fënie”, intorno ad una pertica altissima di legno che impediva all’erba secca di disperdersi. Da questi prati il fieno veniva portato a valle con le slitte, lungo percorsi che forse oggi si sono persi nel bosco. Questi percorsi erano mantenuti in perfetto stato grazie al lavoro cooperativo di chi le utilizzava e le corvées erano fatto normale a quei tempi.
Distendersi in questi prati e osservare il cielo, le montagne intorno, gli alberi e i piccoli fiori che colorano il verde è davvero un’esperienza unica che ti ripaga della fatica del salire e ti prepara alla piacevolezza del scendere sulle due ruote silenziose.
(C. Reymondo)