Gennaio 1943

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Gennaio 1943 - Gennaio 2019
Gennaio 1943 – Gennaio 2019

Di per sé è un pezzo di ferro informe, con qualche lato tagliente. Pesante. Due etti e mezzo quasi giusti per una roba più piccola di una scatola di fiammiferi. Da sempre me lo ricordo che affiorava ogni tanto nella piccola boita degli attrezzi, a fare da peso per tener premuto qualcosa di incollato. Poi qualche parente, non ricordo nemmeno più chi, mi dice: -quella è una scheggia del bombardamento!-. Per la precisione una delle 312 bombe da 1000 libbre che il 3 gennaio del 1943 cinquantatré bombardieri americani B17 hanno sganciato su Villar Perosa.
Una bomba americana da 1000 libbre sarebbero 270 chili di esplosivo incamiciate da un involucro di ferro di altri 200 e passa chili, alto come una persona… se volete avere un idea, all’Inverso di Pinasca ne hanno messa una, dritta sulla strada prima della borgata Saretto delle Vigne.

La scheggia
La scheggia

Insomma quella scheggia di ferro si rivela un proiettile micidiale se lo pensi proiettato in giro e reso incandescente dalla potenza dell’esplosione.
“Sulla strada verso il ponte della Maronea vedo una grossa scheggia di bomba, faccio per prenderla e mi scotto le mani” ricorda Agostino Gay nei suoi Appunti di guerra (1).
Mica da ridere.
Fa impressione averla in mano così, soppesarla. Soprattutto è qualcosa che ti ricorda che non è solo un racconto così, sono proprio momenti veri, subìti dai tuoi vecchi, non è fiaba, leggenda, epica, ma crudo ferro, morte, distruzione, guerra.
“Non chiedere chi ha vinto: non ha vinto nessuno. Non chiedere chi ha perso: non ha perso nessuno. Non chiedere a cosa è servito: non è servito a nulla”. Oriana Fallaci
(1) Pier Cesare Morero, Giorgio Micca – Uno sparo sulla colonna – Edito dal Comune di Villar Perosa, 2002.
(M. Medaglia)

La bomba di Inverso Pinasca
La bomba di Inverso Pinasca

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