Il dado

con Nessun commento
Il Dado
Il Dado

L’abbiamo sempre chiamato così, invece che Posto di Guardia del Falouel. È sopra il Forte di Serre Marie, sopra ancora a picco su Fenestrelle rannicchiata là in basso. Perché lo si chiami Dado è facile da capire, basta guardarlo. Non occorreva certo molta fantasia per costruirlo quadro così, oppure ne occorreva moltissima, perché a nessuno verrebbe in mente di fare una casa tutta quadrata.

Fenestrelle
Fenestrelle

La giornata uggiosa sconsiglia escursioni impegnative inducendo a passeggiate più brevi, così se arriva la pioggia se ne piglia meno e si raggiunge prima un rifugio asciutto.
È l’occasione per salire al Dado. Bastano 15 minuti lungo la mulattiera, in parte crollata, per giungere al Posto di Guardia. Ripida ma agevole. Vi si arriva da sotto, così che il Falouel appare ancora più imponente, ma meno arcigno che da lontano. I particolari in pietra lo abbelliscono, lo rendono affascinante e gradevole, scatenando nella mente una ridda di perché. Oltre al perché del quadrato, perché così curato; perché di guardia, a cosa che non potesse essere sorvegliato dal sottostante Forte di Serre Marie e via elencando.

Il Dado e, sotto, Serre Marie
Il Dado e, sotto, Serre Marie

Impossibile dare risposte.
Suscita tenerezza quello che si intuisce essere stato un ponte levatoio. Piccolino in basso quasi in un buco, sul quale sarebbe bastato far crollare delle rocce per renderlo inutile.
L’interno è spoglio come in tutti i forti lasciati crollare nella Valle del Chisone. Le scale sono distrutte e nulla rimane degli infissi.
Si stenta a immaginarla abitata da uomini quella costruzione.
Oggi vi si rifugiano i gracchi, che vi hanno pure fatto il nido.
Si legge a fatica l’uso dei locali, e l’abbondanza di stalattiti, figlie della calce usata per erigere i muri, dice che è passato tanto tempo. Tanto da giustificare l’oblio dell’uomo. O tanto da mascherare per oblio l’indifferenza degli eredi di chi tanta opera ha costruito e lascia oggi morire inneggiando al turismo d’una terra, dimenticandone le radici che prime le sono madri.
Dall’alto, proseguendo per il sentiero che conduce al monte Pervou Gro, il Falouel cambia aspetto, coperto da alberi ormai cresciuti, incassato nel terreno a mascherare la sua faccia quadrata.
Tutto lassù, a 15 minuti, sopra Serre Marie e a picco su Finestrelle.
Per dare senso a una giornata uggiosa, e pure per ricordare e ammirare.

Le stalattiti
Le stalattiti

Guarda le immagini