Semplicemente per fifa

con Nessun commento

Se n’è arrivato in volo con fretta da insetto.
Un lampo, dritto filato verso la rete ed eccolo fermo su una maglia metallica, verde. Che nella furia l’abbia scambiata per un vegetale? Il dubbio dura poco: un altro scatto ed eccolo sulle piante di lamponi. Ce ne sono altri due nei pressi, di cerambici muschiati – Aromia moschata. L’unica specie europea di una famiglia africana di cerambici.
Cos’ha di speciale?
Per quanto riguarda il colore niente: verde metallizzato opaco, forse per confondersi un po’ tra le foglie, ma non gli riesce e lo si scorge benissimo.
Le antenne invece attirano subito lo sguardo: fatte a segmenti di diametro decrescente verso l’apice, sono lunghissime e belle, con una linea armonica degna dei migliori disegnatori. Con quell’attrezzatura deve poter captare persino i segnali provenienti dallo spazio.
Il nome scientifico infine la dice lunga. Non sempre i sapienti affibbiano a piante o animali etichette astruse e poco inerenti; qui dice che questo insetto ha qualcosa a che vedere con il naso, con i profumi, con gli aromi.
Ci spiega un amico entomologo che gli antichi Romani lo allevavano proprio per il suo odore, piacevole e gradevole. ‘Tienilo nel palmo della mano un attimo e prova’, ci ha detto.
I Romani lo usavano per aromatizzare le erbe che fumavano, farfara, salvia, semi di canapa e addirittura lo stramonio, velenoso, dalle proprietà narcotiche, sedative e allucinogene. Il tabacco era da venire…
Che nell’insetto che abbiamo osservato ci sia tutto questo è davvero stupefacente.
Ovviamente eravamo curiosi di sentirlo quel profumo tanto particolare. Bastava tenere un attimo il cerambice nel palmo chiuso della mano, senza fargli male. ‘Non morde’, ci ha assicurato il nostro amico.
Così il giorno dopo l’abbiamo cercato sui lamponi e abbiamo provato… Niente da fare, le dita hanno rifiutato di chiudersi. Per non fargli male? Macché, avremmo usato tutta la necessaria attenzione. No no, per fifa, semplicemente per fifa non siamo riusciti a chiudere la mano.
Noi umani siamo talmente abituati all’idea che gli insetti pungano, che se non li conosciamo più che bene, diciamo geneticamente, non li tocchiamo, non ce la facciamo proprio.
Bene, per la buona sorte degli insetti e della loro quiete. Privacy, dovremmo dire, ma non ci piace.
Così almeno per questioni olfattive li lasceremo tranquilli, con buona pace per la nostra curiosità.
Pazienza, annuseremo salvia, origano, rosmarino… beninteso senza fumarlo.
(Consulenza entomologica M. Rastelli)