Gli alberi tengono alte ancora molte foglie. La temperatura è mite quasi da fine settembre, ma le giornate sono sensibilmente più brevi.
I colori sono belli da incantare, non più scolpiti, netti, intagliati, per forza accostati, come in lotta uno con l’altro. Ora il mondo è tutto color pastello, gli occhi non faticano più a correre la terra.
Una gran pace regna, perché gli uccelli non hanno più voglia di chiacchierare – salvo l’eterna comare ghiandaia – si sono raggruppati, ma soltanto un po’, in attesa degli arrivi degli amici dal Nord, in attesa che giunga il freddo.
L’autunno si sta presentando.
Affacciandosi dal crinale della montagna che ripara da Ovest la Valle del Chisone, sopra le terre di Pinasca, Villar Perosa e San Germano Chisone, il mondo appare colorato così, pulito, tutto ordinato, le case piccoline a fare assemblea, quelle grandi, presuntuose, a osservare dall’alto.
Intanto il sole va. Si è abbassato molto, sembra persino passi più veloce, ma non è vero: corre meno.
Può darsi abbia il fiatone anche lui, dopo il gran daffare che s’è dato per tutta l’estate.
È l’autunno che piano piano cresce e prende vigore, cambia i colori e attenua la luce.
Dispone il mondo secondo i suoi gusti.
Perché è tempo di riposo.