Di neve anche quest’anno neppure l’ombra.
Non è che se ne vorrebbe molta. No no, soltanto un po’, a imbiancare le cime più alte. Per darci l’impressione d’andare verso il freddo, verso la stagione del Natale, verso Gesù Bambino.
Niente, non ce la meritiamo più e il cielo dev’esse davvero arrabbiato con noi. Non possiamo trovargli torto.
Continuiamo a giocare alla guerra, a ‘ruba i soldi ai piccoli’, a ‘frega chi non se ne accorge’, così che non abbiamo tempo per niente altro.
Nemmeno per alzare gli occhi, verso l’Albergian, che da ere protegge la nostra terra.
Ebbene, noi la evochiamo lo stesso la neve, la chiamiamo, con voce chiara e mani pulite. Anche se è offesa con noi, la evochiamo e le chiediamo scusa.
La evochiamo con una immagine di qualche anno fa, del novembre 2014, quando le vette erano tutte innevate.
Magari anche lei s’è dimenticata di quanto è bello il mondo in bianco.
Chissà che non ci ascolti.
Scendi soltanto un po’, cara neve, almeno per Natale. Te lo chiediamo con grande anticipo, neve adorata, così hai tempo a organizzarti.
Te lo chiediamo tramite Gesù Bambino che, alla fin della fiera, qualche regalo lo porta sempre a tutti, anche a chi non lo merita affatto.
Dunque abbiamo speranza.
PS
Scrivevamo queste note due giorni fa. E puntuale ieri ecco la neve sulle vette più alte. Siamo stati esauditi, l’incanto s’è rotto.
Non avremmo mai immaginato d’essere tanto potenti.
E non lo pensiamo nemmeno ora, in verità, che è tempo di dire grazie. A Gesù Bambino? Al Cielo? Certamente a qualcuno di quel giro che, per essere tanto potente, deve per forza far parte di quel consesso.
Non lo sappiamo e non indagheremo. Non verremmo a capo di niente.
Ci limitiamo a ringraziare, genericamente e diffusamente, di cuore, umilmente, convinti.
Grazie anche se non lo meritiamo.
D’ora in avanti, comunque, in caso di siccità, alluvioni, neve a sotterrare tutto, rivolgeremo la stessa supplica. Chissà che funzioni…
Nel frattempo proveremo a cambiare i nostri comportamenti.