Non a ‘bla, bla, bla…’

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(Immagini di F. Rostagno)
Che un codibugnolo faccia acrobazie su un rametto, incurante della nostra presenza e pure della forza di gravità, non fa notizia.
Le prime volte che l’abbiamo osservato ci ha incantato, poi ci abbiamo fatto l’abitudine, sempre però godendo delle evoluzioni del nostro lungo-caudato amico. Infine, quasi non ci abbiamo fatto più caso: eccolo che si esibisce – ci dicevamo sorridendo – cosa non farebbe per farsi notare.
Pensieri semplici, anche un po’ dozzinali, di quelli che possono venire tra amici. Già, perché il codibugnolo è nostro grande amico. Da sempre, dalla prima volta che l’abbiamo incontrato. Sempre ci ha ammaliati, per la sua semplice infantile bellezza da pupazzetto per bambini, per la gioia con cui si muove e pure per l’imprevedibilità.
Come ci è successo l’altro giorno.
Mentre almanaccavamo tra pensieri semi seri, l’occhio ci ha imposto di prestare attenzione. Quel codibugnolo è strano, abbiamo pensato. Cosa sta combinando?
Sta mangiando, e fin lì… cos’altro può fare un uccelletto di dieci dodici grammi di peso nel mese di novembre? Mangiare per prendere forza in attesa del freddo. Facendo attenzione a non farsi mangiare, perché in natura se ci si distrae non si è mai al sicuro.
Ma cosa mangia?
Afidi, detti anche, più semplicemente, pidocchi, o loro uova: da lontano l’identificazione non è banale e nemmeno certa per noi che non siamo entomologi.
Sta ripulendo il rametto, lo sta liberando e intanto si fa una scorpacciata energetica.
Come tanti suoi simili, come tanti altri piccoli uccelli.
Lavorano per loro e pure per noi; fanno parte della biodiversità, come amano dire gli studiosi.
A fatti, non a parole.
Non a bla, bla, bla…