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Gli Stretti - Roure
Gli Stretti – Roure

Il sentiero che conduce da Roure a Bourcet, quando è ancora giù in basso e pare passeggiare tenendosi per mano al Rio che si appresta a raggiungere il Chisone, attraversa un luogo che la gente chiama “Gli Stretti”. Una gola incassata nella roccia, scavata dall’acqua per mostrare a tutti quanto è brava e potente. Un luogo speciale, umido e fresco d’estate, scuro e verde di muschi, erbe e abeti tenaci che cercano di occupare anche il più piccolo spazio orizzontale in quel mondo verticale di pietra. Bianco in inverno.
Sembra d’entrare in una galleria, e si tende distinto lo sguardo all’uscita, segnalata in alto da un brandello di cielo.
Una strada di legno attraversa gli Stretti, bruttina.
I vecchi superavano quel tratto difficile, pizzicato tra rocce e acqua, con ponti di pietra in successione, incastrando il selciato della mulattiera nelle fessure o sostenendolo con alti muri che scendevano a lambire l’acqua. E quando le piene del Rio Bourcet spazzavano quelle opere fini, le rifacevano migliori, forti della loro arte e del loro tenace sapere.
Gli Stretti sono luogo speciale perché tutto verde e buio in estate e tutto bianco e gelato in inverno, imbalsamato nel ghiaccio.
Un luogo speciale perché ricorda all’uomo quanto è bella la terra nel suo vario mostrarsi e perché permette all’uomo di mostrare quanto è bravo nel superare gli ostacoli.
E quanto, a volte, sia superficiale e gretto.
Non è lontano, andate a vedere.

Gli Stretti - Roure
Gli Stretti – Roure

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