Le Valli Chisone e Germanasca non devono morire

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Di norma VALCHISONE terra bella non si occupa di politica, non perché cosa sporca o inutile, ma per scelta. Con delle eccezioni. Quando gli argomenti sono troppo grandi, o vitali.
Le Valli Chisone e Germanasca stanno morendo.
Una sorta di eutanasia tollerata e favorita dal Centro dell’Impero.
Contro tutto questo la Gente è invitata a scendere in strada. Sabato 26 novembre alle 15, partendo dall’ambulatorio – chiuso da anni – di Villar Perosa.
Le valli muoiono. Chiudono gli ambulatori, prossimamente l’Ospedale di Pomaretto, già declassato; sempre meno trasporti, scuole al lumicino pian piano spente. Comuni stremati da tagli e prelievi, strade grondaie, trasporti anni ’50, servizi lontani e intermittenti. La posta arriverà a giorni alterni.
I giovani hanno ripreso a migrare. Una popolazione sempre più vecchia che avrebbe bisogno di sostegno, progressivamente è lasciata sola, in nome di una efficienza che aumenta i debiti e concentra le sostanze nel Centro dell’Impero, Torino. Dove regnano i moderni monarchi, i Politicanti della Regione, e i Nominati della Città Metropolitana. Come ai tempi dei Savoia. Ma quelli, almeno, erigevano splendide regge.
Singolare che a organizzare la manifestazione sia il comune di Villar Perosa, tra i meno colpiti dalla desertificazione materiale, culturale ed etnica coltivata dall’Impero.
E gli altri comuni? Silenzio assordante, come usa dire. Sperando in una ‘nomination’? Non verrà; l’Impero è sensibile soltanto ai voti, in attesa d’avere tutte ‘nomination’ ed eliminare le elezioni. E di voti, i vecchi delle Valli, ne possono fornire pochi.
Le valli servono alla ricreazione delle plebi delle città, per giocarci, per raccattare erbe e funghi, e castagne e quanto c’è di raccattabile, e praticare sport distruttivi, e cacciare. Le città, la Città, ha bisogno di sfogo. Diamoglielo dove tanto non c’è più nessuno, soltanto vecchi e pochi voti.
Contro questo è chiamata a dire no la Gente delle Valli.
E per una volta non si dica che non basta dire no, che bisogna proporre. Siano i Politicanti a proporre – si sono succeduti tutti al trono, cambiando casacca e ragione sociale nel tempo, ma tutti hanno partecipato, di tutte le marche, meno una. Siano loro, per una volta, a proporre. Non promettere, proporre. E fare.
Ma non verranno, non è tempo di elezioni.
Se poi la Gente non li voterà, in attesa delle agognate nomine, la tacceranno di populismo.
Noi, invece, domani come oggi, continueremo a non aver fiducia in loro.