Dicono che l’abbia costruito lui, a Dubbione, il ponte sul rio. Ma poi aggiungono: è una leggenda.
Io invece ci credo, e immagino gli elefanti superare le acque su quello stretto arco tenuti dai loro guardiani. Elefanti speciali, passati sulle nevi delle montagne.
I guardiani avevano vestiti colorati e sgargianti, mai visti nella valle che da poco aveva conosciuto l’uomo. Un’onda viva di suoni ignoti e parole mai udite, giunta da una terra sconosciuta a insidiare i potenti del pianeta. I Romani.
Un’impresa grande in nome della guerra, per rubare e per uccidere. Allora come oggi. Anche se le pietre del ponte non sono rosse di sangue. Ma forse è perché davvero si tratta soltanto di leggenda.
