È in parte opaco il Lago dell’Albergian, il primo che si incontra salendo da valle. Perché l’acqua libera è poca. Il resto la copre il ghiaccio, l’ultimo, tignoso, che non vuole arrendersi all’estate. Tutto è silenzio, persino il vento soffia lieve, intanto che le nuvole cingono d’assedio la stretta porzione di cielo, e la nebbia copre l’orizzonte, a dare sapore di fiaba a quel luogo. Anche i colori sono zitti; la primavera non è riuscita a rianimarli e ora tocca all’estate dare vita alle zolle e alle pietre per coprirle di fiori coraggiosi.
Tutto questo è un lago al risveglio. Soltanto una trota disegna la superficie con un cerchietto, a dire che c’è vita. E, improvviso, anche il belato di un camoscio nato da poco, invisibile tra le pietre, annuncia che l’estate sta per arrivare.