La Cleo

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La Cleo di mezzo - La fontana
La Cleo di mezzo – La fontana

La Cleo, si chiama. Di mezzo, per la precisione. Perché c’è anche quella bassa e pure quella alta.
Una sopra l’altra, dal fondo del vallone che porta a Bourcet su fino al cielo presso il Monte Malvicino; il tutto in quel di Roure, sulla destra di Chisun.
Quanti nomi in poco più di due righe. E quanto sono belli, curiosi; intrigano.
Con nomi così si deve andare a vedere, conoscere; a partire dalla Cleo, perché tra tutti è il più bello, una musica. Un suono. Di mezzo, per equilibrio.
Attorno è tutto bosco fitto, poche tracce di vita, di campi, di umanità. Rimane una mulattiera, sventrata qua e là dalla strada sterrata che oggi accompagna chi sale.
Poi le case, a sinistra, nel folto. Poca cosa, pensi, ma vai a vedere, e imbocchi l’antica stradina, e passo dopo passo quel piccolo mondo si apre e s’offre alla vista. Tante case abbracciate strette a far ala al passaggio, con tante forme belle e un’architettura fine. Geometrie da fiaba a incantare.
Da un balcone un po’ fuori mano vola via seccato un allocco, l’abbiamo disturbato.
Al fondo della breve stradina la sorpresa. Un grande spiazzo, a Nord le case affacciate, al centro un blocco gigante di pietra scavato a farne una vasca per l’acqua, che esce di fretta da un tubo attempato. Di fronte, sull’altro lato, una chiesa, grande; chiusa, l’unica non violata da mani sporche e blasfeme, quelle che hanno profanato le case, senza riguardo, senza pietà; mani senza cuore, mani vive e vere ma non umane.
Tutto silenzio.
Ci vanno ogni tanto, i discendenti di quei padri che hanno eretto quelle case in quel vallone di boschi dove non si capisce come potessero assicurarsi un po’ di pane.
Eroi, quei padri.
Avevano la corrente elettrica per una luce fioca. Un lusso di modernità.
Ma se ne sono andati. In cerca di pane. Forse per un miraggio.
L’allocco è l’unico abitante rimasto alla Clea di mezzo, l’unico che onora quel luogo bello, con piazza al centro e grande fonte a cantare giorno e notte. E una chiesa a unire, oggi più nessuno.

Se passi di là, entra in silenzio tra le case, a non disturbare l’ultimo abitante, vai alla fonte e ascolta.
A tratti pare che l’acqua porti voci assieme al vento.
Un miraggio.
Quelle voci sfumate sono bellissime, stanche ma pulite, e dicono dei nostri padri.

La Cleo di mezzo
La Cleo di mezzo

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