Benvengù a Chambelié

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Chambellier è un piccolissimo villaggio che guarda, scintillante di sole, il meno illuminato vallone di Bourcet. È infatti sulla sinistra orografica del Chisone che si trova questa borgata caratterizzata da una curiosa fontana posta su due livelli e con la chiara indicazione del posto giusto per dissetarsi
Chambellier è luogo di sole, di natura, di lavoro, da sempre.
Ancora nel secondo dopoguerra si saliva fin quassù ed oltre con la slitta caricata sulle spalle. Era una slitta grande, in legno. Serviva per caricarci il fieno da portare a valle per l’inverno. Spesso erano le donne a sobbarcarsi la fatica del portare su la slitta. In discesa era più facile il ritorno se si era in due a condurre la slitta: chi stava davanti cercava di guidare il mezzo ove minori erano le asperità e chi stava dietro fungeva da freno affinché il mezzo non prendesse eccessiva velocità.
Ora a Chambellier e dintorni i prati sono rimasti pochi e il bosco ha preso il sopravvento.

Anche dei campi coltivati a patate rimane ben poco.
Qua e là, nel fitto della boscaglia, si intravvedono ancora i muretti a secco che sostenevano i terrazzamenti, i “bari”.
La strada che ci conduce a Chambellier prosegue fino ad incontrare il sentiero per Bocciarda, il monte che sovrasta Perosa Argentina, e quello che conduce all’antico sito delle miniere delle Roussa e all’omonimo colle che separa la Val Chisone dalla Val Sangone. Un tempo erano i minatori che percorrevano questi luoghi, attraverso sentieri noti che ora si sono anch’essi un po’ persi nella vegetazione.
La terribile pioggia di fine novembre ha trasformato parecchi tratti delle piste forestali che tagliano i boschi. Ora le piste appaiono come letti di torrenti in secca dove pietre, fogliame e piccoli tronchi spuntano da profondi solchi scavati dall’acqua impazzita.
Nel silenzio di questa giornata tiepida di primavera è solamente lo scrosciare lieve dell’acqua, un’acqua tornata tranquilla, a riempire di suoni il bosco mentre sul terreno spunta una tenera e verdissima erba che presto sarà brucata dai caprioli che ora si nascondono alla vista.
È bello Chambellier e sono belli i suoi dintorni dove ai ruderi di abitazioni, abbandonate da tempo, si alternano case graziose curate con affetto.
È da visitare Chambellier, con il suo cartello di benvenuto, la stradina contornata dalle primule e la rocca abbastanza imponente che la sovrasta. Chambellier ospita anche un grazioso agriturismo, di quelli autentici, ed è simpatico incontrare chi ha scelto questo luogo per viverci.
(C. Reymondo)