Nerina e Bettina

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Bettina
Bettina

A volte, per un gioco di venti che soffiano là in alto dove noi non riusciamo a percepirli, può succedere che in sella alla bicicletta, con un notevole sforzo di volontà, lasci il tepore di casa per avventurarti in un’escursione che inizia con pochissimi gradi centigradi.
Proprio in una tarda mattinata di quel genere, visti i pochi gradi che il termometro mostra, decido di salire a Pomaretto, la porta della Val Germanasca, e da lì salire ancora sul versante sud verso le borgate della sinistra orografica del torrente.
Man mano che pedalo, su un’ottima pendenza per chi ama le salite, sento che il sole pare più caldo e non è solo l’effetto della fatica.
Arrivo alla borgata Rey, “Li Rei” in parlata locale, e sembra di essere in estate. Mi fermo per godermi il panorama e assaporare questo incredibile caldo che già fa sognare l’estate.
La vista spazia sulle montagne della Val Germanasca, impossibili da cogliere con una fotografia poiché il sole è accecante.
“Li Rei” mostrano piccoli particolari, angoli graziosi, curati con maestria che danno alla borgata un fascino particolare.
Mi è stato raccontato che in estate la borgata è davvero calda, forse troppo, e talvolta la siccità si fa sentire. Così chi era bimba alcuni anni fa mi ha detto di quella volta che guardando con invidia la borgata Enfous, proprio a dirimpetto, sul versante nord, con i suoi prati verdi e l’acqua che zampillava dai tubi d’irrigazione disse alla nonna: “Quelli sono fortunati a vivere là, non noi!”. La nonna però con molta saggezza le disse di osservare ancora gli Enfous nella stagione tardo autunnale e invernale, aggiungendo: “Allora là vedrai il nero più nero, quello dell’ombra, mentre noi qui saremo ancora inondati dalla luce del sole”. Quella bimba in quel momento non riuscì a capire la bellezza di un luogo esposto al sole ma ora, che gli anni sono passati, ricorda con dolcezza la nonna e la sua saggezza nonché la verità delle sue parole.
Un timido belato interrompe la conversazione. Sono Nerina e Bettina, due pecore da compagnia che “rendono niente, costano solo, ma sono indispensabili”. Nerina è molto timida e mantiene le distanze mentre Bettina è curiosa, solare come l’aria che si respira ai Rey, il cui nome, come ho letto in una ricerca, sembra legato al cognome di una famiglia.
Accanto alle pecore, un orto mette in mostra le verdure che ancora sono in terra e poco più in là una fragola attende di maturare. Ci riuscirà prima dell’inverno, ne sono certa.
(C. Reymondo)

Li Rei
Li Rei

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