Il merlo burlone

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Merlo acquaiolo

Può succedere, a chi va per torrenti e ruscelli, di incontrare un uccello velocissimo, che vola basso sull’acqua pigolando forte forte, come se avesse una sirena e la usasse spiegata per avvisare tutti del suo arrivo, di togliersi perché ha fretta e niente tempo da perdere.
È il merlo d’acqua, Cinclus cinclus.
Succede in primavera e nella prima parte dell’estate, dove l’acqua è pulita, quando il merlo ha i piccoli nel nido e un gran lavoro per nutrirli tutti.
Le larve acquatiche sono alla base della sua dieta, per i sapienti tricotteri e plecotteri, insetti numerosissimi nei corsi d’acqua puliti; ecco perché dove torrenti e ruscelli sono sporchi, ridotti a discariche e peggio, il merlo non sfreccia.
Nelle altre stagioni le cose cambiano. I piccoli cresciuti sanno a badare a loro stessi, e tutti, figli e genitori, si distribuiscono lungo l’acqua alla ricerca di qualcosa di buono. Capita così di vederli sui sassi, immobili ad agitare la coda, come si scuote la cenere da una sigaretta: segno di nervosismo e contrarietà per la nostra presenza.
Poi, improvvisamente, un tuffo nell’acqua, il merlo scompare e non lo vedi più. Riappare dopo un bel po’ più a valle, perché il nostro amico nuota benissimo e sa pure camminare sul fondo.
Un uccello un po’ pesce, insomma, e un po’, senza saperlo, burlone: per farti giocare con lui, per scherzare con i tuoi occhi a vedere se li prendi sul serio, per scoprire se lo trovi ancora dopo che è scomparso nei gorghi tra gli schizzi.
Un burlone, un folletto. A ricordarci che l’acqua va rispettata e lasciata correre libera e pulita.

Merlo acquaiolo

(Immagini di F. Moglia).

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