Dal Professor Freddo

con Nessun commento

Poco oltre l’abitato di Perrero, attraversato un ponte e preso a destra, si risale lungo il Rio di Massello.
All’inizio si viaggia lontano dall’acqua, fino ad attraversare un altro ponte che porta sulla riva sinistra, e si continua accanto al rio.
L’acqua è lì, a mostrarsi ricamata di neve e ghiaccio.
Invita a raggiungerla, ad andare a vederla da vicino.
È difficile seguire un torrente con la neve e col ghiaccio, ma è esperienza da provare.
In estate era un mondo pieno di suoni; ora è quasi silenzio. Qualche sussurro c’è, dove giocano piccole cascatelle non ancora vinte dal ghiaccio: un canto in sordina, una musica sottile a non svegliare nessuno. Anche se lì non c’è nessuno. Tutti nascosti o fuggiti: le trote sotto i massi, gli insetti morti o ibernati in qualche fessura profonda, gli uccelli volati a valle, persino il merlo acquaiolo che pur al freddo pare indifferente.
Tanto silenzio è per non distrarre gli occhi, che possano cogliere la bellezza di quanto è offerto. Il freddo intenso aiuta. Fa sentire piccoli e meno presuntuosi. Più disponibili a osservare.
Il freddo è un grande insegnante.
Un professore dal quale, ogni tanto, con umiltà, è bene andare a studiare.