La Chapèllo de Bèvee

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Risalendo la Valle del Chisone, usciti da Roure, già Roreto Chisone e prima ancora Chargeoir, superate due curve contrapposte di fronte al vallone di Bourcet, giusto davanti, ben in vista, ecco una chiesa. Emerge gialla vivace dal marrone degli alberi ancora spogli.
È la Cappella della Madonna delle Grazie, segnalata nei documenti francesi antichi come Notre Dame de Beauvoir; e ancora, in patois, La Chapèllo de Bèvee. Beauvoir, Bèvee, cioè belvedere.
Chapèllo de Bèvee ci sembra il nome più bello.
Quando i luoghi hanno così tanti nomi, è perché la loro storia è antica e perché lì s’è fermata a lungo.
Ne aggiungiamo uno di nome, per affetto, semplicemente traducendo: La Cappella del Belvedere.
Sorge infatti su uno spuntone di roccia a delimitare un piccolo pianoro, da dove la vista spazia sulla valle e sulle montagne attorno. Sotto di lei, ecco Balma, un insieme di case addossate le une alle altre, come pulcini presso la chioccia che li protegge.
Luogo importante Balma, sede del Palazzo Comunale.
Salire alla Chapèllo è facile, e piacevole. Ad ogni svolta della stradina attende qualche sorpresa: un particolare architettonico, un albero con i segni del tempo, un murales.
Sono numerosi i dipinti che s’affacciano dalle mura delle case. Una collezione che incuriosisce e affascina, aiutando chi passa senza fretta ad apprendere della storia della gente di quei luoghi.
È come guardare un film, e le tante immagini portano il pensiero nel tempo e nei luoghi, a scoprire, non di rado con sorpresa, quanto lì è avvenuto.
La festa della Chapèllo cade il primo giorno di giugno. Occasione per ammirare l’interno.

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