Madre Terra

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Nella preistoria gli uomini adoravano due divinità, portatrici della vita, il Sole e la Terra, che chiamavano Madre Terra.
Noi la festeggiamo il 22 aprile: la chiamiamo Giornata Mondiale della Terra.
Poi la dimentichiamo.
Se non ci fosse la terra sarei obbligato a essere uccello, perché potrei posare i piedi soltanto su un ramo. No, non sarei nemmeno uccello, perché non ci sarebbero rami a portarmi, ché i rami stanno sugli alberi che poggiano a terra.
Se non fosse terra non sarebbe nulla, neppure il cielo, perché non avrebbe nulla da coprire e non ha senso coprire nulla.
La terra è grande.
La pestiamo, sporchiamo, insultiamo; se c’inciampa la sgridiamo e ci arrabbiamo, senza capire che non è lei a inciamparci ma noi a non saper camminare.
Che pazienza ha la terra.
È mamma la terra, ché soltanto mamma ha forza per tanto sopportare senza far male e perdonare.
Bisognerebbe voler più bene alla terra, ascoltarla quando parla.
Non servono orecchi per sentirla, bastano un po’ di cuore e un po’ di piedi…
Perché mai credi d’avere due piedi? Mica per giocare a calcio soltanto, magari nella superlega dei ricchi e prepotenti, per schiacciare pedali e correre folle, stare dritto e camminare.
I piedi servono ad ascoltare, a sentire quanto ha da dire la terra.
Ascolta quel che da giù ti dicono i piedi.
Se dal basso, profondo e deciso il tocco del passo ti torna, e se batti, più forte e impaziente risponde, sei sulla roccia, la parte più giovane e forte che usa la mamma a proteggere i figli, che nulla li prenda e affondare li possa.
Un coro di suoni, un concerto di voci da sotto ti giunge e molto ti costa in piedi restare: sui ciottoli muovi, vicino all’acqua cammini, sulle ossa dei monti chiamate a pianura, che più ricca e generosa possa essere la terra coi figli.
Se senti poco e ti muovi a fatica, sabbia è quella che pesti, terra passata che s’appresta a dormire per più tardi e più grande tornare. Non ti crucciare, è sempre la mamma a parlare.
Attento, barcolli. Nel fango ti trovi, che tutto attutisce a evitare dolori a chi distratto s’inciampa e non dire che sporca, è la mamma che tocchi, la mamma che sorregge e fatica.
Se niente, proprio niente, mai niente ti dicono i piedi e il cuore, se non riconosci mai la mamma, è tempo di riflettere e pensare, di guardare dentro te stesso, a non rischiare di nulla essere figlio.

(Oggi è la Giornata della Terra. Per un giorno, rispettiamola.)