Balziglia

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Balziglia di là

Balziglia, comune di Massello in Val Germanasca, come le grandi civiltà e tante città e paesi, sorge alla confluenza di due acque: quella che giunge dal Vallone del Pis e che ha fatto il grande salto della cascata per scendere in fretta e arrivare prima, e quella che ha corso fin lì dal vallone del Ghinivert.
Quale la più bella impossibile dire. Certo sono queste acque ad aver spinto gli uomini a costruire proprio lì un grande villaggio. Diviso in due. Metà per parte dell’acqua del Pis: una appoggiata alle estreme propaggini del Ghinivert, Balziglia di là, l’altra sulla sponda del massiccio dell’Albergian, Balziglia di qua.
Quest’ultima sorge quasi in piano, paragonata all’altra, che le case, oltre ad averle strette strette, sembra quasi si appoggino una sopra l’altra, come a comporre una piramide a gradoni.
Da vicino le case sono tutte uguali. Stessa architettura e stessa mano; legno, pietra e tanta sapienza. Oggi un po’ nascosti dai moderni materiali sfacciati, plastiche colorate, ferri, latte e lamiere; ma questo non basta a cancellare il fascino che Balziglia esercita su chi passa.
Anche la storia ha la sua parte in tanta meraviglia. Non si vede, ma si sente che quelle pietre hanno visto molto; tanta vita e pure la morte.
In un luogo così bello non dovrebbe poter essere accaduto. Eppure qui i fratelli si sono scannati, tra Cristiani, per ideali che tali non erano, in nome di un Dio che certamente non li ha benedetti. Le infami persecuzioni sui Protestanti.
E ancora infamia quando i nazisti e i repubblichini trucidavano quanti amavano la libertà, loro e degli altri, tanto da sacrificare la vita. Lo ricorda una targa sul muro del Museo della Balziglia, dedicato, quest’ultimo, al Glorioso Rimpatrio dei Valdesi.

Balziglia di qua

Tutto questo non si vede. Non si riesce nemmeno a immaginarlo in un luogo tanto angusto. Tranquillo, silenzioso se si esclude il canto perenne dell’acqua. Eppure si coglie, si respira.
Forse è un’illusione, di chi ha sentito raccontare le vecchie storie: un tempo succedeva, quando non c’erano i media.
Bisognerebbe essere più attenti alla propria storia.
Intanto Balziglia è lì, gentile, di qua e di là, a ricevere quanti giungono e passano, quelli che osservano e quelli che non vedono niente. Quelli che vanno piano perché pesano loro gli anni e quelli che corrono verso le lontane vette: dell’Albergian, del Ghinivert, del Barifreddo e le altre.
Tutto questo grazie a due acque che si incontrano?
Non lo sappiamo, ma ci fa piacere pensarlo.

Le due acque

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