Stelline

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Fiorisce tra gli ultimi, quando quasi tutti gli altri hanno finito. Ad agosto, e i fiori si conservano belli per lungo tempo, a volte fino all’inverno, restando imbalsamati a coprire le nudità sterili delle pietre.
Abbellisce con il suo azzurro cielo le rocce meno esposte al sole, quelle che fanno ala al passaggio dell’acqua dei torrenti, e pure i muri non sempre belli degli uomini.
Se poi il vento ha portato i semini in qualche luogo più esposto al sole, pazienza: ce la fa lo stesso, forse meno bella ma ancor più tenace, come fosse un dovere ineludibile abbellire il mondo.
Parliamo della campanula piemontese, Campanula elatines, un fiore endemico delle Alpi Cozie e in particolare delle nostre valli.
A vederla si direbbe che vive di niente, salvo un po’ di umidità che raccoglie dall’aria. Nelle fessure delle rocce dove mette radici c’è pochissima terra, spesso soltanto un po’ di polvere accumulata dal vento.
I fiori più che tali sembrano stelline, raggruppate in costellazioni a cascata dalle pietre.
Una delle tante meraviglie che colorano la nostra terra. Da lasciarci a bocca aperta. Per stupirci. Per indurci ad amare quanto ci circonda.
Semplicemente perché è bello.