Una volta all’anno

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Salamandra pezzata, giovane

Ce ne ha messo di tempo ad arrivare, s’è davvero fatta desiderare, ma infine la pioggia è giunta.
Sembrava il cielo avesse dimenticato come si fa a piovere; e non ci sarebbe troppo da stupirsi: anche noi quando da molto tempo non facciamo una determinata operazione, siamo un po’ incerti, dubbiosi, indecisi, andiamo a consultare gli appunti per essere certi che tutto sia giusto, sia corretto.
Non bisogna tra l’altro dimenticare che il cielo è vecchio, e con l’età la memoria a volte zoppica un po’…
Non importa, quel che conta è che sia piovuto.
I torrenti si sono ingrossati un po’, hanno rimosso le montagne di foglie secche che ingombravano i letti dell’acqua e tutto d’improvviso s’è fatto verde. Quasi tutto. In molti luoghi i muschi, quelli che vivono sulle pietre, non si sono fidati, il loro verde tende più all’oliva che al pisello, ma è questione di tempo.

Calta palustre

Anche i fiori si sono precipitati all’appello. Lungo l’acqua la calta è apparsa d’incanto a colorare la sabbia, nelle zone di sottobosco più fresche ecco le cardamine, bianche e viola. In altri punti, dipende dalla composizione del suolo, le felci che soltanto ieri non c’erano, gareggiano tra loro a raggiungere la luce: sono le matteucce.

Matteucce

Con la pioggia tutto ribolle e riparte e il marrone dell’inverno sarà soltanto un ricordo per parecchi mesi. Che bello!
Ma il meglio lo danno le salamandre, che se non c’è acqua sembra non esistano. Quattro gocce ed eccole ovunque.
Lungo i ruscelli bisogna fare attenzione a non calpestarle, pure sui sentieri occorre stare attenti. Per fortuna le loro macchie giallo smaglianti attirano l’occhio, e quando il piede si avvicina troppo, scattano veloci – si fa per dire – ed è impossibile non vederle. I pericoli maggiori sono sulla strada, ma anche qui, se si vuole, si scorgono in tempo; costa poco fermare un attimo e metterle in salvo fuori dalla carreggiata, badando a come sono girate, perché se guardano a valle, è sbagliato porle a monte, tornerebbero comunque dall’altra parte, e non è detto che l’automobilista successivo sia attento: sono soltanto salamandre…
Alcune sono gonfie come palloni, non hanno ancora dato alla luce i piccoli in attesa della pioggia; altre, piccolissime, nate lo scorso anno ma già punteggiate di belle macchie gialle, non hanno di questi problemi, ma uscire dalla terra per conoscere il mondo è incantevole e alle prime gocce si sono precipitate fuori. Anche per noi osservarle è incantevole.
Sulla strada una ci fa fermare l’auto. Ha delle macchie rosso mattone qua e là; pensiamo sia ferita, poi scopriamo che le macchie le ha su tutto il corpo. Ignoriamo il motivo, ma non importa. La aiutiamo ad attraversare la strada e la salutiamo.
Come salutiamo tutte le salamandre tutti gli anni alle prime gocce di pioggia primaverili.
Ogni primavera non ci pensiamo e ogni volta ci sorprendono, appaiono a strapparci un sorriso.
Sarà per via delle macchie giallo smagliante che portano sul mantello e che ci ricordano il sole, sarà perché ci sono simpatiche, ma le salamandre ci riempiono sempre di gioia e buon umore.
Una volta all’anno soltanto, è vero, ma è un gran bel regalo.

Salamandra pezzata, adulta

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