Bio 22

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Camoscio

Domani, domenica 22 maggio, è la ‘Giornata mondiale della biodiversità’, cioè la giornata dedicata alla difesa della ricchezza di diversità delle specie animali e vegetali, e pure degli ambienti che tali specie ospitano. Ci permettiamo di aggiungere ‘paesaggi’, che sono l’aspetto degli ambienti e il viso bello della nostra terra.
La ‘giornata’ è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1993. Da quasi trent’anni, nei quali non soltanto le cose non sono migliorate ma sono peggiorate drasticamente: oggi si valuta che le specie a rischio di estinzione siano un milione.
Ricordiamo che la biodiversità non va salvaguardata per buonismo, ma perché una sua diminuzione comporta una riduzione delle risorse alimentari, energetiche e medicinali.
Lo ricordiamo così, brutalmente, perché in questo mondo alla frutta, dominato da furbi e ladri, il fare un’azione semplicemente perché è giusto o perché è bene, non è previsto.

Pramollo – 2008

Ricordiamo anche, ai ladri e ai furbi, ma soprattutto a quanti tacitamente di fatto li sostengono, la massa delle genti, che risorse alimentari, energetiche e medicinali significano denaro; almeno questo dovrebbe muovere a interesse, ma ne dubitiamo.
Perché ricchi e furbi pensano: io speriamo che me la cavo.
Non è così.
Lo diranno i fatti. Che già si vedono per chi vuol vedere.
Dopodomani, 23 maggio, più nessuno parlerà di biodiversità.
Ultima considerazione: nel milione di specie a rischio di estinzione, ci sarà anche quella umana?

Pragelato – 2020

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